Terzo Settore e impatto: le opportunità della rendicontazione sociale

Il Terzo Settore in Italia è sempre più determinante e radicato: durante il periodo pandemico in particolare ha dimostrato quanto può essere un esempio di resilienza e avamposto per la creazione di valore positivo per il territorio e la comunità.
La conferma arriva dai risultati del censimento permanente delle istituzioni Non Profit pubblicato da ISTAT il 14 ottobre 2022: il settore presenta un trend di crescita, consolidato sin nella prima ondata di Covid-19, sia per numero di istituzioni operanti che per numero di addetti e operatori attivi. Il dato evidenzia la grande attenzione del Paese verso le attività svolte, sempre più in grado di soddisfare i bisogni della collettività in termini di sostenibilità economica e sociale.

Gli Enti del Terzo Settore, nel perseguire le molteplici mission e le finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, sono di per sé protagonisti della sostenibilità: il loro fine intrinseco è quello di generare valore sociale, ambientale ed economico positivo, favorendo la diffusione di valori quali partecipazione, solidarietà e pluralismo.

I nuovi obblighi in tema di trasparenza e accountability permettono agli Enti del Terzo settore di avviare un percorso, obbligato per alcuni, ma che in tutti casi sviluppa delle opportunità e ad un cambiamento nel modo di pensare.

L’introduzione nel panorama Non Profit di una normativa contenente strumenti quali Bilancio Sociale (strumento attraverso il quale gli ETS possono approcciare i temi della sostenibilità), lo stakeholder engagement e la Valutazione di Impatto Sociale, ha portato le organizzazioni a fare uno sforzo per comprendere e far comprendere il reale valore della loro attività e della loro funzione sociale.

Sebbene gli ETS ad oggi obbligati a redigere il Bilancio Sociale siano solo i Centri di Servizio per il Volontariato, le Imprese sociali e gli ETS con ricavi o entrate superiori ad 1 milione di euro, è consigliabile anche agli enti che non rientrano nella fattispecie sopracitata, di attivarsi per iniziare a muovere i primi passi di un percorso verso la sostenibilità.

Tale percorso può aiutare gli enti a

Avviare un percorso di sostenibilità può aiutare gli enti a:

• sviluppare una maggiore efficacia nel raggiungimento della mission, attraverso il miglioramento della governance dell’ente e delle strategie in funzione dei propri punti di debolezza e di forza riscontrati;
• creare nuovi documenti a supporto della comunicazione esterna e il fundraising;
• aumentare la propria credibilità e la fiducia da parte dei donatori;
• consolidare il rapporto con gli stakeholder, attraverso l’aumento dell’ascolto dei beneficiari dell’azione dell’ente e delle persone ad esso collegate, che conduce anche a maggiori opportunità di partnership sul territorio.

Attraverso questo cambio di paradigma verso la sostenibilità è possibile realizzare da un lato l’empowerment delle organizzazioni non profit verso nuove competenze, connessioni e approcci, e dall’altro è possibile dimostrare il reale apporto del Terzo Settore in termini di impatto positivo nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità (SDGs) contenuti nell’Agenda 2030 ONU.

Crowe Bompani S.p.A., attiva da anni nel settore Non Profit attraverso un dipartimento interamente dedicato, offre attività di consulenza e revisione accompagnando le organizzazioni ad orientarsi negli adempimenti previsti dalla normativa vigente per analizzare, valutare e divulgare i risultati e gli impatti, nell’ottica di migliorare le performance di sostenibilità (ambientali, sociali ed economiche) e di rafforzare la fiducia e la credibilità di coloro che attraverso le donazioni confermano il loro interesse verso la mission e gli obiettivi che l’ente si propone.

Per ulteriori informazioni in merito ai servizi offerti per il Non Profit, è possibile consultare la sezione dedicata

Approfondimento a cura di Antonella Rotunno - Associate Sustainability Reporti & Advisory Financial Expert | Crowe Bompani SpA