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Gli standard a supporto della sostenibilità

Autore: Laura Schiavon
19/07/2024
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La sostenibilità, contesto di riferimento

Il tema della sostenibilità sta entrando sempre di più nella consapevolezza dei cittadini e degli Stati in tutto il mondo. Le posizioni dei diversi Paesi possono essere discordanti rispetto alle modalità di raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, ma che siano un tema che deve essere affrontato ormai è per tutti un dato di fatto.

Lo sviluppo sostenibile è un principio fondamentale del trattato sull'Unione Europea e un obiettivo prioritario delle politiche interne ed esterne dell'UE. L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite comprende 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS).

La comunità europea sta cercando coinvolgere le azioni dei governi, dei cittadini e degli operatori di mercato le imprese attraverso l’introduzione di norme che indirizzino le attività verso comportamenti funzionali al raggiungimento di questi obiettivi.

Dalla teoria alla pratica

Molte Organizzazioni si trovano in difficoltà nella traduzione di questi obiettivi nella pratica quotidiana e cercano soluzioni a loro volta “sostenibili” all’interno di una logica di impresa. Le informazioni che si possono raccogliere spesso sono confuse e, in alcuni casi, contraddittorie. Di seguito proponiamo un possibile approccio per non soccombere al senso di frustrazione e alla triste conclusione di avere “l’ennesima tassa da pagare”.

Utilizzare uno standard

  1. Utilizzare un metodo di lavoro: uno standard costituisce un metodo di lavoro che chiarisce ed indirizza, talvolta attraverso esempi pratici e template, l’esecuzione delle attività implementative. Consente inoltre di ridurre i tempi e i rischi di errori di implementazione, e quindi i costi, attraverso la possibilità di utilizzare l’esperienza maturata da altri senza dover “riscoprire l’acqua calda”. Molti standard chiedono che gli obiettivi di sostenibilità siano allineati con le strategie aziendali. Questo permette di rafforzare l’attuazione delle strategie aziendali e non solo di rispondere ad un requisito normativo.
  2. Mantenere allineati nel tempo gli obiettivi di sostenibilità: spesso le organizzazioni vedono l’adozione di un nuovo requisito (specialmente quello normativo) come un progetto da attivare per “smarcare il punto” e che non richiede attività di manutenzione successiva. Tuttavia l’evoluzione, spesso veloce e significativa, del contesto interno ed esterno in cui si opera, rende facilmente obsoleti gli obiettivi e i processi attuativi. Questo determina uno spreco di risorse in attività che non hanno più senso e aumenta il rischio di rimanere “scoperti” rispetto ai requisiti (in alcuni casi cogenti). Anche in questo caso gli standard possono essere un valido strumento di lavoro. In particolare gli standard costruiti sul modello del “sistema di gestione” presentano processi specificamente dedicati a mantenere allineate nel tempo le azioni organizzative all’evoluzione del contesto.
  3. Facilitare le attività di rendicontazione di sostenibilità: ove per l’Organizzazione sia richiesta una specifica rendicontazione di sostenibilità, la preventiva adozione degli standard faciliterà le attività di raccolta dei dati e di valutazione di affidabilità degli stessi con un conseguente risparmio di tempo e denaro (del personale interno coinvolto nella rendicontazione e del personale esterno che deve compiere le attività di verifica e valutazione.

Un modello di utilizzo degli standard

Alcuni standard presentano un modello generale di implementazione degli obiettivi di sostenibilità, altri si occupano specificatamente di ciascuno di questi obiettivi come vedremo nei paragrafi successivi.

  1. Utilizzo di standard specifici collegati agli obiettivi: il nostro approccio propone ai clienti di valutare, nella specificità della propria organizzazione, se e in quale scala di priorità mappare gli obiettivi di sostenibilità. Per gli obiettivi particolarmente attinenti, scegliere uno standard specifico che aiuti a definire puntualmente gli obiettivi, il modello di implementazione e i processi di valutazione del raggiungimento degli stessi. Uno dei criteri principali per individuare gli obiettivi di sostenibilità prioritari è la mappabilità degli stessi sulle strategie aziendali.
  2. Utilizzo di standard generali sulla sostenibilità: l’utilizzo di standard generali sui temi della sostenibilità permettere di “mettere a sistema” tutte le attività in tema di sostenibilità e darne una rappresentazione complessiva (ad esempio attraverso un bilancio di sostenibilità o attraverso la specifica rendicontazione richiesta dalla UE) al management e ai principali stakeholders.

Quali standard

Chi si avvicina per la prima volta al mondo degli standard, ed in particolare a quelli che si occupano di sostenibilità, si trova difronte ad una offerta molto ampia e variegata e, in alcuni casi non particolarmente corretta. Alcuni di questi standard e le relative certificazioni, di cui si parlerà di seguito, sono certamente ben fatti ed adeguati allo scopo specifico, ma spesso sono riconosciuti solo in ambito nazionale ed oggi sono molto poche le realtà organizzative che non hanno a che fare con clienti o fornitori, per esempio, che operano fuori dei confini nazionali o extra UE.

Ai nostri clienti consigliamo di utilizzare standard internazionali riconosciuti a livello mondiale come gli standard ISO (International Organization for Standardization); si tratta della più importante organizzazione a livello mondiale per la definizione di standard e norme tecniche, è composta dagli enti di normazione nazionali e svolge funzioni consultive per l'UNESCO e per l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

Gli standard ISO sono conosciuti e utilizzati in tutto il mondo come pure le relative certificazioni accreditate. Questo facilita le comunicazioni tra operatori e con gli stakeholders (immaginiamo per esempio i questionari che vengono periodicamente inviati dai clienti ad i propri fornitori o alle specifiche richieste di due diligence da parte di soggetti istituzionali).

Sul sito iso.org è possibile consultare l’elenco degli standard disponibili e, per ciascuno, viene dichiarata la mappabilità sugli obiettivi di sostenibilità.

Ad esempio ISO 41015:2023 Facility management

Gli standard ISO che presentano il framework “sistema di gestione” sono costruiti secondo un modello standard che ne permette l’integrazione al fine di ridurre la duplicazione di processi e le attività comuni (c.d. High Level Structure).

In particolare le attività di analisi dei rischi sul raggiungimento degli obiettivi definiti per ciascun ambito specifico, sono ricondotte ad un modello comune di Enterprise Risk Management (ISO 31000)

Le certificazioni

Strettamente collegata alla scelta di adottare uno standard è quella della certificazione di quanto implementato. La certificazione ha diversi scopi. Il principale è collegato alla volontà di garantire ai propri stakeholders una legittima aspettativa che quanto realizzato all’interno dell’Organizzazione sia adeguato al raggiungimento degli obiettivi e conforme ai requisiti presenti nello standard.

Le certificazioni sono realizzate da un soggetto terzo indipendente qualificato per il settore di mercato in cui opera l’Organizzazione e per la materia oggetto della certificazione.

Il valore del certificato è dato dal suo riconoscimento tra gli operatori di mercato, per questo è importante avvalersi di Enti di certificazione Accreditati a livello nazionale e, se si opera o si ha intenzione di operare nel mercato globale, internazionale.

E’ opportuno sottolineare come alcuni standard, ad esempio le linee guida, molto spesso non sono certificabili secondo schemi internazionalmente accreditati, ma possono essere sottoposti ad attività di verifica di terza parte che ne attestano l’applicazione.

La presenza di una certificazione può agevolare, fra le altre, le attività di verifica svolte dai soggetti istituzionali preposti alle attività di controllo e le istruttorie degli istituti di credito; può essere inoltre uno strumento utile per avere un vantaggio competitivo qualora i temi della sostenibilità siano riconosciuti come particolarmente interessanti dal mercato di riferimento.

Un esempio di possibile utilizzo degli standard

Un’Organizzazione che opera nel settore chimico, che dispone di impianti e utilizza materie prime che richiedono una logistica complessa, può utilizzare lo standard ISO 26000:2010 Guidance on social responsibility (confermata nel 2020), come linea guida generale e gli standard ISO 14001: 2015 Sistemi di gestione ambientale, ISO 45001:2023 Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro, ISO 28000: 2022 dedicato alla sicurezza della catena di fornitura e la linea guida ISO 20400:2017 dedicata alla sostenibilità degli acquisti. Solo per citare i principali.

Le dichiarazioni di sostenibilità

Un ultimo consiglio sull’utilizzo degli standard. Oggi i temi inerenti la sostenibilità sono diventati “di moda” e molte organizzazioni inseriscono dichiarazioni a riguardo nelle proprie comunicazioni. Onde evitare di incorrere in reclami da parte di clienti o associazioni, è utile conoscere la UNI/PdR 102:2021 “Asserzioni etiche di responsabilità per lo sviluppo sostenibile – Indirizzi applicativi alla UNI ISO/TS 17033:2020”, disponibile gratuitamente sul sito di Accredia a differenza degli altri standard che sono a pagamento.

Come scegliere ed utilizzare al meglio la consulenza

Per far sì che l’implementazione degli obiettivi di sostenibilità non sia solo una tassa, ma un investimento che contribuisce anche a migliorare il posizionamento e l’attuazione delle strategie aziendali, nonché la gestione dei rischi, è necessario pensare a qualcosa che duri nel tempo. Quindi scegliete il vostro consulente come scegliereste il vostro dentista!

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