Come illustrato in precedenza, la complessa vicenda relativa all’adempimento comunicativo dei titolari effettivi sta vivendo una serie di vicissitudini, che hanno già portato a un’altalena di sospensioni e riattivazioni ed è giunta ora ad un nuovo capitolo con lo stop ad opera del Consiglio di Stato.
Con l’Ordinanza n. 03533/2024 REG.RIC. pubblicata il 17 maggio 2024, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso in appello presentato da Assofiduciaria, già respinto il 9 aprile 2024 dal TAR del Lazio (sentenza n. 06839/2024 REG.PROV.COLL. - n. 15566/2023 REG.RIC.), che aveva ripristinato l’obbligo di comunicazione dei dati e delle informazioni sulla titolarità effettiva allo specifico registro istituito presso il registro delle imprese.
Dunque ad oggi, e fino alla prossima pronuncia del Consiglio di Stato, fissata per il 19 settembre 2024, risulta sospesa l’operatività del predetto registro.
Secondo la ricorrente, che ne ha chiesto la sospensione, l’adempimento comunicativo esporrebbe l’ente al rischio di veder violata la propria privacy, essendo di dubbia interpretazione la compatibilità del recepimento della quinta Direttiva UE con le regole dell’Unione europea stessa in tema di GDPR.
In accoglimento del ricorso, il Consiglio di Stato riconosce tali perplessità, nella misura in cui, come sottolineato dal ricorrente, il meccanismo di accesso ai dati, essendo consentito indiscriminatamente a tutti i soggetti obbligati in area Ue, potrebbe aprire la strada a massicci download di dati societari e patrimoniali privatissimi senza una proporzionalità rispetto all'accesso stesso.
Per tale ragione, il Consiglio di Stato nella sua sintetica motivazione, apre a una possibile remissione alla Corte di Giustizia proprio per accertare che nessun diritto sia leso con questo adempimento e rimandata al 19 settembre 2024 il prossimo capitolo di questa vicenda.