Con un comunicato stampa del 9 dicembre 2024, il Consiglio dei Ministri ha confermato, per le ONLUS, la proroga del periodo di transitorietà del 5x1000 dell’IRPEF, consentendo quindi alle stesse di accedere, anche per il 2025, al riparto del beneficio.
Giova ricordare che, come già illustrato nella nostra newsletter di dicembre 2023, gli enti che intendono accedere al riparto del contributo del 5x1000 devono far riferimento alle indicazioni dettate dal decreto di riforma del cinque per mille (D. Lgs. n. 111/2017), in cui, in particolare, si evidenzia la limitazione soggettiva alle seguenti categorie:a) enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS;
b) enti di ricerca scientifica e università;
c) enti di ricerca sanitaria;
d) attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente;
e) associazioni sportive dilettantistiche, riconosciute ai fini sportivi dal Comitato olimpico nazionale italiano a norma di legge, che svolgono una rilevante attività di interesse sociale.
Il riferimento agli enti del Terzo Settore di cui alla lett. a), in luogo della previgente formulazione riferita agli enti del volontariato, lascerà dunque fuori dal 5x1000 categorie quali le Onlus, le associazioni riconosciute e le fondazioni non iscritte al RUNTS.
Mentre per le associazioni riconosciute e le fondazioni non iscritte al RUNTS la preclusione ha operato già a partire dal 2022, con specifico riferimento alle Onlus, l’accesso al riparto del contributo è stato eccezionalmente consentito grazie a specifiche proroghe che si sono susseguite a partire dall’anno finanziario 2022, estendendo questa opportunità fino al 2025.
In virtù delle misure previste nel nuovo decreto Milleproroghe, quindi, anche per l’anno 2025 le Onlus potranno continuare a beneficiare del 5x1000 pur in assenza di iscrizione al RUNTS.
Si ricorda infine che, per tutti gli enti che hanno accesso al riparto e che hanno percepito contributi non inferiori a Euro 20.000,00, già a partire dal 5x1000 riferito all’A.F. 2021 la rendicontazione deve essere effettuata esclusivamente attraverso la nuova piattaforma accessibile attraverso il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, meglio definita nelle istruzioni riportate nelle Linee Guida di cui al Decreto Direttoriale n. 396 del 13 dicembre 2022.