Rinvio al 2026 per il nuovo regime IVA delle associazioni
A ridosso della fine dell’anno 2024, il Consiglio dei Ministri concede un’ulteriore proroga rispetto al nuovo regime fiscale IVA previsto per le associazioni in risposta alla procedura di infrazione comminata dalla Commissione Europea nel 2009.
Secondo quanto indicato nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri (Comunicato n. 107/27237 del 9 dicembre 2024), con l’approvazione del cosiddetto “Decreto Milleproroghe” slitta dunque al 2026 l’onere per le associazioni di adempiere alle nuove disposizioni dettate in tema IVA sui corrispettivi specifici pagati da soci, associati o partecipanti per fruire delle attività poste in essere dall’associazione cui aderiscono.
In particolare, come ampiamente illustrato nella nostra newsletter di ottobre 2024, il nuovo regime IVA comporterà il passaggio dall’attuale regime di esclusione a quello di esenzione IVA per tutte quelle associazioni (associazioni politiche, sindacali e di categoria; associazioni religiose, assistenziali, culturali; associazioni sportive dilettantistiche; associazioni di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona) che svolgono prestazioni di servizi o cedono beni ai soggetti di cui sopra.
La proroga, strettamente correlata al tema degli impatti che la disciplina fiscale di cui alla riforma del Terzo Settore avrà sugli enti non profit proprio a partire dal 2026, è stata concessa anche per avere il tempo di vagliare possibili misure di semplificazione, volte ad ottenere il rispetto del principio di proporzionalità tra adempimenti e dimensione delle entrate dell’ente.
Il Governo sta valutando infatti di prevedere, per le realtà di piccola dimensione, una dispensa dagli adempimenti più estesa, mantenendo fuori campo IVA le operazioni entro una determinata soglia ragionevole. Ciò anche in virtù della possibilità concessa dall’Unione Europea di prevedere delle soglie di franchigia differenziate, da individuarsi con criteri oggettivi.