La nuova Tassonomia Europea – Il Quadro Normativo
In linea con i contenuti dell’Accordo di Parigi sul clima del 2015, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell’obiettivo della carbon neutrality da raggiungere entro il 2050, l’Unione Europea ha definito una strategia normativa specifica che ha l’obiettivo di riorientare i flussi di capitali verso investimenti effettivamente sostenibili. In questo contesto, il Regolamento UE 2020/852 ha istituito un sistema di classificazione o "tassonomia" delle attività sostenibili che definisce precisi criteri per determinare se un’attività economica possa considerarsi ecosostenibile. In aggiunta a ciò, il Regolamento UE 2019/2088 ha stabilito gli obblighi informativi per le imprese finanziarie e non, anche in ambito di dichiarazione non finanziaria (DNF).
Il Regolamento Tassonomia armonizza a livello europeo i criteri in base ai quali un’attività economica può essere considerata ecosostenibile rispetto a 6 distinti obiettivi ambientali:
Un’attività economica si considera “ecosostenibile” quando soddisfa in modo congiunto una serie di condizioni. Nello specifico l’attività deve:
Nello specifico l’Atto Clima fissa i criteri di vaglio tecnico per determinare quando una determinata attività economica possa essere considerata ‘ecosostenibile’ in quanto contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici o all'adattamento ai cambiamenti climatici, senza arrecare un danno significativo a uno o più dei 6 obiettivi ambientali sopra indicati.
L’obiettivo della mitigazione dei cambiamenti climatici consiste nella riduzione della quantità di gas a effetto serra nell’atmosfera, da perseguire evitando o riducendo le emissioni, oppure assorbendo i gas ad effetto serra dall’atmosfera. L’obiettivo dell’adattamento ai cambiamenti climatici tende invece a ridurre gli effetti negativi (o i relativi rischi) del clima attuale o dei futuri cambiamenti climatici sullo svolgimento delle attività economiche, sulle persone, sulla natura e sugli attivi.
I criteri di vaglio tecnico dei rimanenti 4 obiettivi ambientali sono ancora in fase di elaborazione e si prevede che vengano comunicati nei prossimi mesi attraverso un emanando Regolamento delegato.
Classificazione delle attività economiche & impatti sulle attività delle aziende
Non tutte le attività economiche sono considerate potenzialmente ecosostenibili dalla Tassonomia. La norma stabilisce un primo elenco di circa 70 attività economiche da considerarsi eleggibili (eligible). A queste, nei prossimi mesi, se ne aggiungeranno delle altre, attualmente in fase di valutazione.
Le attività economiche potenzialmente eleggibili come ecosostenibili sono state classificate in tre distinte categorie:
Le attività economiche eleggibili come ecosostenibili e che soddisfano i criteri di vaglio tecnico sono considerate allineate alla Tassonomia. Le attività economiche eleggibili come ecosostenibili ma che non soddisfano uno o più criteri di vaglio tecnico sono considerate NON allineate alla Tassonomia e per esse l’impresa necessita di predisporre un piano strategico di miglioramento (cosiddetto piano di sostenibilità o piano ESG) che si ponga l’obiettivo di riportare i valori dei relativi indicatori entro le soglie stabilite dagli atti delegati in riferimento alla specifica attività economica.
Il Regolamento UE 2020/852 introduce per le imprese l’obbligo di valutazione di allineamento alla Tassonomia, cioè di valutare se ogni singola attività economica svolta risulti ecosostenibile secondo i criteri di vaglio tecnico. Tale obbligo parte dal 1° Gennaio 2022 e riguarda le imprese non finanziarie, che sono tenute a comunicare la lista delle attività economiche svolte che risultano allineate o meno alla Tassonomia. Si tratta di un tema nuovo per le aziende – anche quelle abituate alla Dichiarazione Non Finanziaria – in quanto vengono introdotte definizioni di sostenibilità, logiche, obiettivi e tipologie di indicatori di performance completamente diverse da quanto finora previsto dalle best practices internazionali.
Sebbene il Regolamento UE 2020/852 si applichi ad aziende che abbiano avuto in media, durante l’esercizio finanziario, un numero di dipendenti superiore a 500 e un totale dello stato patrimoniale almeno di 20 milioni di Euro o un fatturato superiore a 40 milioni di euro, TUTTE le imprese (indipendentemente dalle dimensioni) risultano significativamente impattate dal nuovo quadro normativo.
La proposta del team congiunto: Crowe Bompani, Gruppo 2G e KnowShape
Nell’aprile 2021 Crowe Bompani ha sottoscritto un accordo di collaborazione con la società Gruppo 2G finalizzato a presentarsi al mercato come un gruppo integrato con competenze sia ingegneristiche che economico-finanziarie.
Più recentemente Crowe Bompani e Gruppo 2G hanno avviato una partnership operativa con la società KnowShape - spin-off di un progetto di ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia sulla misurazione del rischio - proprietaria di una piattaforma digitale che permette di supportare in modo integrato tutte le attività necessarie ad applicare la Tassonomia nelle imprese industriali:
L’integrazione delle competenze delle tre società consente un approccio efficace su tutte le implicazioni introdotte dalla normativa tassonomica, garantendo alle aziende clienti di avere un unico riferimento per progettare il piano strategico ESG o per ottenere un’assurance di quanto predisposto.
Il team congiunto ha infatti le competenze economico-finanziarie, tecniche e legali (oltre alla piattaforma KnowShape per supportare l’attività integrata di tutti i diversi specialisti coinvolti) per poter offrire alle aziende una soluzione completa sulle tematiche che il quadro normativo ha introdotto già a partire dal 2022.
Nello specifico, Crowe Bompani, Gruppo 2G e Knowshape possono supportare i propri Clienti per:
Per ulteriori approfondimento: [email protected]